Come migliorare il posizionamento di pagine con poco traffico (Usando Google Search Console)

Come migliorare il posizionamento di pagine con poco Traffico (Usando Google Search Console)

Quando pubblichi un nuovo articolo o una pagina sul tuo sito, può succedere di notare un fenomeno curioso: le impression su Google iniziano a crescere, ma le posizioni restano basse e i click sono pochi. È normale: il posizionamento richiede tempo, e un contenuto ha bisogno di settimane (a volte mesi) per raggiungere la sua piena visibilità.

Ma questo non significa che dobbiamo restare a guardare. Al contrario: ci sono segnali chiari che possono guidare ogni nostra mossa, e uno degli strumenti più potenti in questo senso è Google Search Console (GSC). Molti lo aprono solo per controllare errori o vedere il traffico generale, ma se lo usiamo come una lente d’ingrandimento, possiamo capire cosa funziona, cosa no e dove intervenire.


Scoprire cosa funziona (e cosa no) con GSC

Aprendo Google Search Console e guardando la sezione “Rendimento”, possiamo vedere quattro dati fondamentali: impression, click, CTR e posizione media. Dobbiamo imparare a leggere le storie che ci raccontano.

Ad esempio, se una pagina ha molte impression ma pochi click, significa che Google la mostra, ma forse il titolo o la meta description non invogliano a cliccare. È il momento di lavorare sullo snippet: rendi il titolo chiaro e accattivante, scrivi una meta description persuasiva, aggiungi eventuali dati strutturati che possano rendere il risultato più interessante.

Se invece una pagina ha una posizione media buona ma click bassi, il messaggio è simile: lo snippet funziona poco, oppure il contenuto non comunica subito il valore all’utente. Qui, piccoli interventi sul titolo, sugli elenchi, sulle immagini o sulla struttura possono fare la differenza.

Infine, ci sono le pagine con posizione bassa e poche impression: queste richiedono un lavoro più profondo sul contenuto stesso. Serve chiedersi: il testo risponde davvero alla domanda dell’utente? È aggiornato, chiaro, completo? Riceve link interni da altre pagine del sito? Se no, è il momento di intervenire.


Analizzare le keyword

GSC permette di filtrare le query e capire quali keyword portano traffico e quali potrebbero avere potenziale. Le keyword con molte impression ma pochi click ci dicono che il contenuto è visibile ma poco invitante; le keyword che si posizionano appena fuori dalla prima pagina indicano che basta poco per farle salire.

A questo punto, possiamo decidere: per le keyword già in prima pagina, lavorare sullo snippet; per quelle appena fuori, intervenire sul contenuto con testi più approfonditi, elenchi chiari, checklist, immagini, video o infografiche; per le keyword nuove o deboli, valutare se il contenuto risponde davvero alla domanda o va ampliato.

Checklist: Analisi delle Keyword con GSC

  • Controlla quali query portano più impression e quali più click.
  • Individua le keyword con molte impression ma CTR basso → snippet da migliorare.
  • Identifica le keyword che si posizionano appena fuori dalla prima pagina → contenuto da approfondire.
  • Verifica se le keyword nuove o deboli hanno contenuti adeguati → ampliare testo o aggiungere articoli secondari.

Un contenuto di qualità non basta da solo: deve essere collegato agli altri articoli del sito in modo naturale. I link interni aiutano Google a capire l’importanza della pagina e distribuiscono autorevolezza. Inoltre, se l’argomento è ampio, può essere utile creare articoli secondari che approfondiscono specifici aspetti, rimandando alla pagina principale.

Immagina di avere un sito che parla di alimentazione sana. Hai scritto un articolo principale su “I benefici della dieta mediterranea”.

  1. Link interni naturali:
    • All’interno dell’articolo, puoi inserire link ad altri tuoi contenuti come “5 ricette mediterranee facili da preparare” o “Come bilanciare i pasti secondo la dieta mediterranea”.
    • Questi link aiutano Google a capire che l’articolo principale è centrale per l’argomento e migliorano la navigazione per i lettori.
  2. Articoli secondari di approfondimento:
    • Se la dieta mediterranea include molti aspetti (olio d’oliva, pesce, frutta e verdura), puoi creare articoli separati come “Perché l’olio d’oliva fa bene alla salute” o “Il ruolo del pesce nella dieta mediterranea”.
    • Questi articoli rimandano poi all’articolo principale, consolidando l’autorevolezza della pagina principale agli occhi di Google.
  •  Aggiorna titoli e meta description per aumentare il CTR.
  •  Inserisci link interni naturali ad articoli correlati.
  •  Crea articoli secondari per approfondire aspetti specifici.
  •  Controlla che il contenuto risponda chiaramente alla domanda dell’utente.
  •  Migliora struttura, elenchi, immagini o infografiche se necessario.

Scopri opportunità dai 404 con Google Search Console

Google Search Console non serve solo a monitorare impression e click: può anche rivelarti problemi nascosti con i link del tuo sito. Ad esempio, la sezione dedicata ai 404 (pagine non trovate) ti mostra URL che gli utenti o Google cercano, ma che non esistono più.

Questo non è solo un problema da correggere: può diventare un’opportunità di posizionamento. Puoi capire quali contenuti mancanti attirano interesse e decidere se:

  • Creare una nuova pagina su quell’argomento, rispondendo alla domanda degli utenti
  • Reindirizzare l’URL a un contenuto esistente correlato

In pratica, i 404 diventano spunti per nuovi contenuti o miglioramenti strategici, invece di essere solo errori da eliminare.

Se vuoi approfondire come gestirli al meglio in WordPress e trasformarli in opportunità SEO, leggi questa guida: Gestire i 404 per migliorare la SEO in WordPress.

GSC - 404

Monitorare, correggere, ripetere

La SEO non è un’attività una tantum. Dopo ogni intervento, bisogna tornare su GSC, controllare impression, click, CTR e posizione media, capire quali modifiche hanno funzionato e dove è necessario insistere ancora.

Il bello è che, con un po’ di pratica, impari a leggere i dati come una mappa: ti indicano non solo dove sei oggi, ma come guidare il tuo sito verso posizioni migliori nel tempo.

Checklist: Monitoraggio e Ottimizzazione Continua

  • Controlla regolarmente GSC per impression, click, CTR e posizione media.
  • Confronta i dati prima e dopo ogni intervento.
  • Ripeti interventi laddove le performance restano basse.
  • Valuta se nuovi articoli o aggiornamenti possono supportare le pagine principali.

FAQ: posizionamento di pagine con poco traffico

1. Perché una pagina ha molte impression ma pochi click?
Significa che Google mostra la pagina nelle SERP, ma il titolo o la meta description non sono abbastanza convincenti. Migliorare lo snippet e aggiungere dati strutturati può aumentare il CTR.

2. Come capire se una keyword vale la pena di essere ottimizzata?
Guarda la posizione media e le impression. Keyword con molte impression ma bassa posizione o appena fuori dalla prima pagina hanno alto potenziale di miglioramento.

3. Quando creare articoli secondari è utile?
Se l’argomento principale è ampio (come la dieta mediterranea), articoli secondari approfondiscono temi specifici e rimandano alla pagina principale, rafforzando la sua autorità.

4. Come usare i link interni senza esagerare?
Collega solo pagine rilevanti e con contenuti coerenti. Troppi link inutili possono confondere Google e i lettori.

5. Cosa fare se una pagina ha posizione bassa e poche impression?
Serve un intervento sul contenuto: aggiornarlo, renderlo più chiaro, completo e rispondente alla query dell’utente, oltre a inserirlo in una rete di link interni.


Indicizzazione vs Posizionamento: la differenza fondamentale

Un ultimo consiglio: non confondere indicizzazione e posizionamento. Avere una pagina indicizzata significa solo che Google la conosce, ma non garantisce che compaia nelle prime posizioni. Capire questa differenza è fondamentale per interpretare correttamente i dati di GSC e pianificare interventi efficaci. Se vuoi approfondire, leggi questo articolo: Indicizzazione e posizionamento: qual è la differenza.

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