WordPress e i plugin: risorsa o problema?

A close-up view of a wall outlet with two plugs inserted, capturing the simplicity of electrical connectivity.

WordPress ha un plugin per tutto, ma questo non significa che installarne uno per ogni esigenza sia la scelta giusta. Se da un lato offrono soluzioni rapide senza scrivere codice, dall’altro un uso eccessivo può rallentare il sito e renderlo instabile. Superata una certa soglia le prestazioni ne risentono visibilmente.

Perché i plugin rallentano il sito?

L’impatto negativo dei plugin sulle prestazioni dipende da diversi fattori:

  • Richieste HTTP → Ogni plugin carica i propri file JS e/o CSS, aumentando il numero di richieste al server e rallentando il caricamento delle pagine.
  • Query al database → La maggior parte dei plugin interagisce con il database per salvare impostazioni, recuperare contenuti, verificare licenze e altro ancora.
  • Processi in background → Ottimizzazione immagini, backup, attività programmate e altri processi possono appesantire il server.

Come gestire i plugin senza sacrificare funzionalità?

Forse non sei uno sviluppatore esperto come chi realizza i plugin, e sicuramente non hai tempo di riscrivere tutto da zero. Dopotutto, se la ruota esiste già, perché reinventarla? E convincere i clienti a investire nello sviluppo personalizzato non è sempre un’opzione sostenibile…

Quindi, cosa fare?

  • Sostituire i plugin superflui → Valuta se un plugin aggiunge davvero valore o se puoi ottenere lo stesso risultato con una semplice funzione personalizzata.
  • Evitare plugin sovradimensionati → Se un plugin offre molte più funzionalità di quelle che ti servono, forse è il caso di sostituirlo con una soluzione più leggera.

Hai già individuato qualche plugin che potresti eliminare?

Scrivi codice! Niente panico, puoi farlo

Non tutti i plugin sono uguali: ce ne sono di ben ottimizzati e di pessima qualità. Tuttavia, la qualità del codice non è l’unico fattore da considerare. Anche 20 plugin eccellenti possono rallentare un sito più di 20 snippet di codice personalizzati. Perché?

Semplice: il tuo codice è scritto esattamente per far fronte alle tue esigenze, senza nulla di superfluo. Un plugin, invece, deve essere abbastanza generico da adattarsi a molti utenti, quindi include codice, pannelli di amministrazione, media, CSS, JS e query al database che potresti non usare mai.

💡 Esempio pratico
Un plugin per la manutenzione potrebbe offrirti la possibilità di cambiare tema, aggiungere un countdown, gestire iscrizioni alla newsletter, abilitare il login degli utenti e molto altro. Ma se ti serve solo mettere il sito in manutenzione, tutta quella logica in più è inutile! Anche se il codice è ben scritto, continuerà a generare query al database e a caricare file JS e CSS superflui.

🔹 Morale della storia: Se vuoi un sito veloce e stabile, valuta con attenzione quali plugin installare e quali funzionalità puoi implementare con poche righe di codice.

Quali plugin tenere e quali eliminare?

Da tenere:

  • WooCommerce è un’ottima scelta se devi vendere prodotti senza dover sviluppare un e-commerce da zero.
  • Un plugin per la cache può essere utile per gestire le regole di caching senza complicazioni.

Da evitare:

  • Plugin per impostare SSL → La configurazione può essere fatta direttamente dal server o tramite il file .htaccess
  • Plugin per aggiungere CSS o JS all’header/footer → Bastano poche righe di codice per ottenere lo stesso risultato.
  • Plugin per la manutenzione → Se devi solo mostrare un avviso temporaneo, puoi farlo utilizzando poche semplici righe, e se anche decidi di servirti di un plugin puoi sempre disattivarlo o anche rimuoverlo quando non ti servirà più.

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